Parola a Claudio Capuano, responsabile dell’attività di base: «La nostra idea è tornare ad insegnare i fondamentali di questo sport»
Uno dei punti di riferimenti della Sacra Famiglia è senz’altro Claudio Capuano, che dal mese di maggio ricopre il ruolo di responsabile dell’attività di base per il settore giovanile biancazzurro.
Una figura-chiave per coordinare i ragazzini più giovani e fungere da garanzia nel loro progressivo passaggio verso il settore agonistico.
«Quando la società è stata rilevata da Max Esposito e Andrea Bergamo, gli iscritti del settore giovanile e dell’attività di base erano circa sessanta – osserva Claudio – Dopo il primo anno di gestione siamo arrivati a centocinquanta e il numero può ancora salire. Io sono arrivato a maggio, in quanto Max e Andrea avevano giustamente intenzione di decentrare le varie responsabilità. Sin dal primo colloquio, con Max ci siamo trovati in piena sintonia: ultimamente nel calcio si bada quasi esclusivamente allo sviluppo fisico dei ragazzi, tralasciando quello tecnico. La nostra idea, invece, è tornare ad insegnare loro i fondamentali di questo sport: la tecnica, il dribbling, il tiro, lo stop, senza ovviamente dimenticare la sfera motoria. Vediamo ragazzini che a 10/12 anni corrono ancora in maniera scorretta, o magari semplicemente non sanno cadere bene a terra: la nostra intenzione è correggerli fin da piccoli anche sotto questo aspetto, in modo da crescere dei ragazzi “pronti” sia tecnicamente che fisicamente».
Il centro sportivo della Sacra Famiglia è dotato di un campo sintetico e di uno in erba: il Comune ha già approvato il progetto per trasformare anche quest’ultimo in sintetico con le relative strutture annesse.
La società biancazzurra schiererà ai nastri di partenza l’intera filiera giovanile: la juniores regionale, Allievi e Giovanissimi Provinciali, Esordienti, due squadre di Pulcini divise per annata e un nutrito «esercito» di Primi Calci e Piccoli Amici.
«Abbiamo in cantiere l’idea di introdurre un’attività motoria propedeutica per i bimbi di 4 e 5 anni – rivela Claudio – Come società puntiamo tanto sulla preparazione degli allenatori. I nostri tecnici devono avere prima di tutto passione e voglia di allenare: solo così potranno aggiornarsi, migliorarsi e trasmettere ai ragazzi le loro conoscenze facendoli divertire. Un bambino annoiato, e che ad allenamento non si diverte, non assimila nulla. La priorità della Sacra Famiglia non è tanto quella di ottenere vittorie ogni domenica, ma veder crescere i nostri giovani atleti: è quella la nostra vittoria più bella».