Altro tassello dello staff 2023/2024: il nuovo preparatore atletico biancazzurro è Guido Monferrà
Prosegue a pieno regime la programmazione della Sacra Famiglia in vista della nuova stagione: oggi fari puntati sul nuovo preparatore atletico Guido Monferrà, che seguirà in prima persona sia la prima squadra che il settore giovanile.
«Sono stato per 36 anni insegnante di Educazione Fisica alle scuole medie – spiega il diretto interessato – Ho sempre fatto atletica nelle specialità della corsa, dai 400 metri alla maratona, passando anche per le corse in montagna, comprese quelle in salita in cui emergevo maggiormente. Negli anni Ottanta ho fondato a Padova con Gianfranco Sommaggio una nuova società di Atletica Leggera, la “Fiamma Padova” poi diventata “Atletica Città di Padova”, che prese subito piede fino ad arrivare in pochi anni al livello di Cus Padova e Assindustria, e in alcuni casi superandole pure. A fine anni Novanta ho poi preparato quattro ragazzi di terza media della scuola Arcella ad un torneo nazionale di basket “Samsung”, sperimentando il metodo preatletico gioco/flessibilità alle pedane elastiche/forza/spinta/corsa/gioco efficace che ci permise di arrivare primi in tutta Italia, e imbattuti, a pari merito con un altro istituto».
Guido si affaccia quindi al calcio dilettantistico padovano, allenando tra Seconda e Terza Categoria le squadre di Cadoneghe, Maserà, Arcella, San Carlo e Pontevigodarzere: segue la trionfale esperienza da preparatore atletico al Villatora di mister Giancarlo Murru, con cui vince tre campionati consecutivi.
«Corro quasi tutti i giorni per sperimentare il meglio, e lo faccio ormai da tantissimi anni. Nel 1969 sono stato campione veneto dei 20 chilometri su pista e poi vicecampione veneto nell’ora di corsa. Da giovane gareggiavo per le Fiamme Oro della Polizia, dove pur correndo gli 800 o i 1500 metri prolungavo le distanze con il “Marathon Training”: ero tra i primi quindici fondisti in Italia nelle classifiche miste, compresa la maratona “San Silvestro” di Roma del 1971, che chiusi all’undicesimo posto. Un piazzamento che mi valse la convocazione del Commissario Tecnico Barletta ai raduni nazionali di maratona, a cui però non partecipai per motivi di lavoro».
Come giudichi i tuoi primi passi alla Sacra Famiglia?
«Ho avuto sin da subito delle ottime sensazioni. Vedo ordine e tanto entusiasmo all’interno della società e cercherò di essere incisivo e disponibile, liberando creatività in linea con le necessità preatletiche performanti di gioco. Attualmente sto seguendo in rete dei ragazzi nei loro allenamenti giovanili di corsa. Anni fa ho sperimentato una metodologia analogica preatletica confrontando le prestazioni molto più veloci e resistenti dei piccoli quadrupedi canidi rispetto all’umano: per alcuni mesi corsi solo con loro e mi capitò di vincere delle gare di cross o di piazzarmi bene in quelle nazionali. In generale posso dire che la pianificazione, i cicli di lavoro e di tattica richiedono un’eseguibilità che deve essere fatta in conoscenza del percorso stesso. L’essenzialmente e puramente aerobico ritmo di jogging, né più lento né più rapido, offre la migliore performance possibile: per un calciatore possono essere i 6-8 chilometri di una partita. Fra dieci metri e dieci chilometri il lavoro massimo su 500-600 metri, anche ripetuto, è quello che garantisce la maggiore efficienza».